A cura della Federazione Scacchistica Italiana
 

L'organizzazione del 65° CIA: un successo per nulla annunciato

La strada che ha condotto la Finale del 65° CIA verso la meta dell'accogliente scenario cremonese non ha di certo risparmiato, lungo il percorso, ostacoli, timori e frustrazioni.
La necessità di rilanciare la massima competizione agonistica nazionale, il fulcro di tutta l'attività di alto livello, era da tempo ben chiara a chiunque avesse posato anche solo un fuggevole sguardo sulle edizioni degli ultimi anni, caratterizzate dalla progressiva diaspora dei giocatori di punta e dalla crescente difficoltà nel trovare una sede e un organizzatore disposti ad accogliere un evento divenuto sempre più ostico da gestire.
Nella sua fase di avvio, anche l'edizione 2005 del CIA sembrava aver imboccato lo stesso tortuoso tunnel in salita. Basti ricordare la scarsissima partecipazione alla Semifinale, svoltasi solo grazie alla disponibilità, in extremis, della sede di Massafra, dopo che nessuna offerta accettabile era giunta alla FSI per la sua organizzazione. Una situazione in cui qualsiasi decisione del Consiglio Federale appariva sbagliata, perché del tutto privo di equilibrio era il contesto in cui quelle decisioni dovevano essere prese. Il record negativo di iscritti che ne è risultato sembrava indicare che il fondo era ormai stato raggiunto, constatazione priva di qualsiasi aspetto consolatorio.
Si dice che, una volta toccato il fondo, non si possa che risalire...o rassegnarsi al peggio come unica realtà percorribile.
La Federazione ha scelto una terza strada, impegnativa, ma che ha consentito di aprire una pagina nuova su cui scrivere la storia della Finale del 65° Campionato Italiano Assoluto. Una pagina sufficientemente ampia e solida a cui s'intende affidare la cronaca anche delle edizioni a venire.
Troppo importante la manifestazione, per accontentarsi di risalire gradualmente. Troppo lungo il tempo necessario a riconquistare l'attenzione degli organizzatori per un torneo obiettivamente "difficile", con pochi partecipanti ed alti premi.
La decisione di gestire "in prima persona" l'evento-Campionato è nata da questa lunga serie di ineludibili esigenze:
- Bando alle incertezze sullo svolgimento del torneo.
- Offrire certezze sugli standard minimi di qualità da riservare ai partecipanti.
- Garantire la visibilità della manifestazione (ad es. grazie al collegamento internet in diretta)
Dare evidenza, in una parola, all'importanza che la FSI attribuisce al suo Campionato Italiano Assoluto.
L'edizione 2005 non è, quindi, solo la 65a in ordine cronologico, ma anche la prima che nasce da una nuova impostazione, da un nuovo rapporto che la Federazione vuole instaurare con i suoi principali protagonisti: i partecipanti alla Finale del Campionato Assoluto.
Non a caso la prossima edizione è già in cantiere.
Le basi di partenza sono quelle che hanno portato al successo di quest'anno, da qui si prenderà spunto per apportare ulteriori miglioramenti.
L'obiettivo annunciato è quello di continuare a far crescere un Campionato che voglia assumere il ruolo che gli compete: costituire l'atto culminante dell'attività agonistica nazionale, facendo da traino alle ambizioni di chiunque voglia provare a confrontarsi, ai massimi livelli, coi migliori rappresentanti dello scacchismo italiano.

Arrivederci alla 66a edizione!